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lano custode della Cappella Corsini a S. Giovanni in Laterano. Chiti, personalità di spicco   “Gaetano mio, quanto sei bravo [...]! Tu a gloria di Dio, sei ora il più celebre suonatore che
 del suo tempo, nel 1750 donò al Cardinale Neri Maria Corsini una ricca raccolta di opere   abbia l’Europa”. L’evento miracoloso deve aver avuto luogo tra il 1687, quando P. Angelo
 musicali con lavori suoi e altrui. Questo tesoro, chiamato successivamente Fondo Chiti,   Paoli giunse a Roma, e il 1720, quando egli vi morì. Perciò in questi decenni Franzaroli
 passò attraverso la Biblioteca Corsiniana alla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lin-  deve aver vissuto la sua giovinezza. Secondo Cacciari (pag. 322) Franzaroli avrebbe già da
 cei e Corsiniana, suo attuale luogo di conservazione. La fonte per questa registrazione è   giovanissimo goduto delle lezioni di musica presso i “famosissimi” insegnanti d’organo
 quindi di prima mano.   Giovanni Verterchi e Biagio Scacci. Tuttavia queste personalità richiedono ancora una
      precisa identificazione da parte nostra.

 Gaetano Franzaroli (prima del 1700 - dopo il 1756) occupa tra i compositori e organisti   Ad oggi non conosciamo i luoghi e gli anni di nascita e di morte di Franzaroli. Di sicu-
 romani coevi di Verlè una posizione particolare in quanto deve aver certamente cono-  ro nel 1700 divenne membro della confraternita di S. Cecilia. Dato che per un musici-
 sciuto più da vicino l’organaro per il seguente motivo: Verlè aveva ricostruito l’organo   sta da chiesa di Roma era obbligatorio entrare a far parte di questa congregazione, in
 di S. Maria Maddalena a Roma nel 1735 e ne curò personalmente la manutenzione per   quell’anno Franzaroli deve essere già stato ai servizi musicali della Chiesa. Dal 1700 al
 tutta la vita. Proprio questo organo, l’opera più rinomata di Verlè, fu suonato da Gaetano   1709 appartenne alla confraternita anche un tale Ferdinando Franzaroli; si ignora se si
 Franazaroli attorno al 1756 soprattutto nei giorni festivi. Lo ammirava una platea nume-  trattasse forse del padre o di un altro parente di Gaetano. A partire dal maggio 1716 è
 rosa di ascoltatori e per questo motivo è impensabile che il costruttore dell’organo e   documentato che Gaetano Franzaroli operasse come organista nella chiesa di S. Spirito
 l’organista di S. Maria Maddalena non si conoscessero bene di persona o quantomeno   in Sassia (Rione Borgo). Risulta, inoltre, che nel 1737 vi lavorasse non solo come organista,
 non si fossero incontrati più volte. Una relazione secondo la quale Franzaroli conosces-  ma anche come compositore. Questo è documentato dal seguente titolo di un libretto:
 se bene l’organo di Verlè a S. Maria Maddalena e, inoltre, che Franzaroli fosse stato un   S. Tomaso d’Aquino. Cantata a quattro voci posta in musica dal Sig. Gaetano Franzaroli,
 eccellente organista fin da giovane, si trova nella seguente pubblicazione di Pietro Tom-  organista di S. Spirito in Sassia […], Roma 1737 (testo di Stefano Giansimone, vedi copia
 maso Cacciari OCarm (1693-1768): Della vita virtù e doni soprannaturali del venerabile   presso la Biblioteca del liceo musicale di Bologna). L’anno 1737, tuttavia, comportò per
 servo di Dio P. Angelo Paoli Carmelitano [(1642-1720)] dell’Antica Osservanza. Libri III. Con   Franzaroli anche un cambiamento professionale: la cappella di S. Spirito in Sassia fu
 un appendice de’Miracoli [...], Roma 1756, pagg. 322-324. Uno dei miracoli di P. Angelo Paoli   sciolta ed egli dimesso. La prova successiva delle sue attività si rinviene nella legenda
 OCarm – fu persino beatificato nel 2010 – è correlato a Gaetano Franzaroli. A Roma, da   a un’illustrazione approntata nel 1743 dal pittore, disegnatore e caricaturista Pier Leone
 bambino, Franzaroli sembra avesse accompagnato un cantante improvvisando all’orga-  Ghezzi (1674 Roma - ivi 1755). Il ritratto integrale mostra Franzaroli seduto su una sedia in
 no, inizialmente contro la volontà di costui, il quale dubitava delle capacità del giovane   veste di insegnante di musica di due bambine. La didascalia lo descrive come organista
 organista. Tuttavia P. Angelo Paoli confidò nelle doti di Gaetano e volse una preghiera al   straordinariamente capace, tra l’altro di S. Maria Maddalena, come compositore, peda-
 cielo per la riuscita dell’impresa. Il risultato fu che il cantante cedette e infine esclamò:   gogo con un gran numero di allievi e soprattutto come suonatore impareggiabile di Ca-
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